Confinante con Meldola ad ovest, Bertinoro e Cesena a nord, Longiano ad est, la sottozona di Mercato Saraceno si apre a Borello, dove il torrente omonimo si getta nel fiume Savio, che prosegue poi verso Cesena.
I due corsi d’acqua formano due vallate: la maggior parte dell’attività di viticoltura si sviluppa attorno alla vallata del Savio, specie lungo il crinale collinare alla sinistra del fiume e attorno a Mercato Saraceno.
I suoli, qui, sono alluvionali, formati nella parte settentrionale da terre calcaree brune che diventano più ghiaiose man mano che il fiume procede verso sud, avvicinandosi all’abitato del comune eponimo; scendendo ancora – ma salendo, in altitudine, fino ai 400 metri – appaiono infine marne e arenarie.
Questa eterogeneità si traduce in due diverse espressioni di Sangiovese: se nel più rado nord, attorno a Borello, si ha un vino più fruttato e avvolgente, verso Mercato Saraceno il Sangiovese perde una parte della sua dolcezza fruttata a vantaggio di una maggior incisività tannica e di una più evidente freschezza acida.
Degno di nota in questa sottozona è il Castello di Casalecchio, castrum Casalecli, situato nel comune di Sarsina - l’unico fortilizio nella Valle del Savio. Soprannominato «Il palazzo delle cento finestre», si sviluppa attorno ad un ampio cortile con un pozzo e cappella dedicata a San Nicola. Edificato in età medievale, nel 1420 fu consegnato definitivamente ai conti Bernardini di Rimini che lo tramutarono in un’elegante residenza nobiliare. Quando nell’800 morì l’ultima discendente della nobile casata, il castello fu nuovamente convertito e prese le sembianze di una casa colonica.