Situata principalmente nel territorio faentino, con alcune estensioni verso Brisighella, Marzeno è la sottozona più piccola del mosaico del Sangiovese di Romagna e si sviluppa essenzialmente lungo la valle dell’omonimo torrente, e in particolare nella sua parte terminale.
Qui il paesaggio è dolce e ondulato, di tanto in tanto segnato da calanchi, verso il confine con Brisighella, dove poi si sostituisce alle marne; la vite si snoda lungo i due crinali collinari paralleli al corso del torrente, dalla frazione di Marzeno fino alla collina di Ceparano e al Monte Cappellaccio (da molti chiamato Pietramora) ad un’altitudine che oscilla tra i 100 e i 200 metri sul livello del mare. Sono colline dolci e ben esposte, con una superficie vitata molto omogenea che beneficia di un ottimo microclima e buona ventilazione, fattori che contribuiscono a una maturazione regolare.
I suoli sono di matrice argillosa – calcarea, con una prevalenza di argille rosse che caratterizza fortemente le uve, che si esprimono in vini di volume, tannici e austeri, con una ricchezza fruttata importante, di marasca e ciliegia, che va colta soprattutto in gioventù.
Anche l’Albana, coltivata nelle zone più basse, più ricche di sabbia e ciottoli, ha una forte connotazione in questa zona, producendo vini vibranti ed energetici, con una acidità tagliente e un’importante sapidità che riflette le peculiarità del terreno.
È un angolo di Mediterraneo, Marzeno: un paesaggio suggestivo decorato da pini marittimi, lecci, querce, cipressi ed essenze mediterranee, a conferma sempre più chiara della forte appartenenza territoriale del Sangiovese alla biodiversità caratteristica del Centro Italia.