Il Sangiovese ha radici profonde qui, risalenti alla fine del 1700, quando divenne un elemento distintivo del territorio. Un'indagine del 1880 lo indicò come uno dei vitigni più diffusi nel comune di Imola, superato solo dall'Albana. Questa tradizione continua ancora oggi, con il censimento dell'agricoltura del 2010 che attesta una superficie vitata totale in provincia di Bologna pari a 3932 ettari, di cui il 26% (1039 ettari) è coltivato a Sangiovese. Di questo, il 70% si trova a sud della via Emilia, a conferma dell'abbondanza e della qualità di questo vitigno nel territorio di Imola.
La campagna, in questa sottozona, si mostra generosa, con dolci colline che si estendono tra i 60 e i 400 metri sul livello del mare. Il terreno è prevalentemente rosso, specialmente nelle aree più basse, diventando più chiaro e calcareo nelle altitudini superiori. Questo dettaglio è cruciale per comprendere i vini prodotti in questa regione: il terreno rosso indica la presenza di argilla e il colore è il risultato della quantità di ferro nel suolo, un ferro non troppo ossidato che denota terreni di formazione più recente rispetto ad altre regioni.
Il clima nella sottozona di Imola è leggermente più continentale, con estati calde e tendenzialmente secche, ideale per produrre Sangiovese dal colore intenso e dai profumi fruttati, avvolgenti e fragranti, che ricordano le ciliegie scure – particolarmente straordinarie in queste zone – spesso accompagnati da note di maraschino e talvolta di mandorla fresca.
I vini di Imola hanno un carattere distintivo, caratterizzato da una corposità notevole, con i tannini e il calore alcolico che prevalgono sugli elementi di acidità. Si tratta di Sangiovese robusti che si distinguono per decisione e persistenza, soprattutto nelle annate più soleggiate, sempre più comuni negli ultimi decenni.