Una stagione di avversità, un raccolto di qualità | Consorzio Vini di Romagna
dicembre 2023 | Territorio

Una stagione di avversità, un raccolto di qualità

Sono passati sei mesi da quei pochi giorni carichi di 350 milioni di metri cubi d'acqua che hanno lasciato il territorio e, in particolare, il comparto vitivinicolo della Romagna, a fare i conti con pesanti ripercussioni. In chiusura di un anno le cui avversità hanno segnato profondamente l’intera regione, il bilancio è però ottimista.

Una stagione di avversità, un raccolto di qualità | Consorzio Vini di Romagna

Il comparto vitivinicolo dell’Emilia-Romagna, forte di 2.753 cantine, ha un patrimonio di 53.000 ettari vitati condotti da circa 16.000 aziende, un numero significativo delle quali - soprattutto nella parte romagnola - hanno subito danni nell’alluvione dello scorso 15 maggio. Le conseguenze di quella notte hanno esposto il produttori della Romagna ad una situazione di urgenza senza precedenti, che ha però messo in luce il grande spirito delle genti romagnole nel fronteggiare le sfide.

In chiusura di questo 2023, abbiamo parlato di difficoltà e prospettive future con il Presidente del Consorzio Roberto Monti.

Presidente, è stato un 2023 sfidante.

In termini di avversità, il 2023 non ci ha fatto mancare nulla! A un inverno siccitoso hanno fatto seguito sporadiche gelate primaverili che hanno interessato alcuni fondi valle e qualche area di pianura. A questo si sono poi aggiunte le intense piogge di maggio e quindi l’alluvione in pianura e le frane in collina, con danni diretti e indiretti ai vigneti.

Quali sono stati i danni maggiori?

Nei vigneti collinari, dove l’impraticabilità della viabilità o dei terreni ha generato ritardi negli interventi in vigneto, la diffusione di peronospora e oidio ha portato a una sensibile riduzione della produzione, anche se il danno non ha raggiunto i livelli riscontrati in altre regioni del Centro-Sud-Italia. Non sono poi mancate grandinate, trombe d’aria ed una crescente pressione della flavescenza dorata. A questo si aggiungono i danni subiti dalle aziende che hanno dovuto sospendere la loro attività commerciale a causa della interruzione della viabilità pubblica, come accaduto ad esempio nei territori tra Modigliana e Brisighella.

Si è visto un impatto sulla produzione? Com’è la qualità?

In media, la stima di produzione per le imprese di collina è compresa tra -20% e -25%. Bene, comunque, la qualità; fortunatamente il tempo stabile e soleggiato della seconda parte dell’estate e in particolare la buona escursione termica fra giorno e notte registrata nel finale d’agosto e nel mese di settembre, hanno avuto un ruolo determinante sulla qualità delle uve, che in vendemmia si sono presentate in perfetto stato sanitario, con giusta concentrazione zuccherina e buon equilibrio acido. Una corretta vinificazione potrà esaltare le caratteristiche di questa produzione e portare a ottimi risultati qualitativi. Il dato si riscontra positivo anche nelle vigne con rese per ettaro più alte e non destinate a produzioni Dop.

Un bilancio ottimista, nonostante le difficoltà. Prevedete una direzione precisa per il futuro?

La strada maestra continuerà ad essere la qualità: se il trend delle ultime annate restituisce un quadro chiaro di come i cambiamenti climatici siano ormai una realtà da affrontare, in un susseguirsi di stagioni siccitose ed eventi straordinari, l’unica soluzione è fare qualità nel vigneto, nell’ottica di valorizzare le produzioni attraverso le denominazioni d’origine.

È qui che s’innesta il lavoro del Consorzio: vogliamo rimanere con costanza a fianco delle realtà produttive nella tutela delle denominazioni di origine, nella cura della comunicazione e promozione dei vini di Romagna. Il 2023 sarà ricordato come un anno di sfide, ma anche come una stagione in cui la passione e l'impegno dei nostri produttori e la coesione del Consorzio sono stati faro di speranza e successo per il settore.