«Poscia da Portico un miglio discosto […] vi è un buco largo da piedi quattro ov’esce una fiamma di fuoco, essendo accesa la terra con un solferino acceso et abbrucia ancora le legna verdi postevi et s’estingue con panni di lana gettativi sopra. Et quivi vicino ritrovasi assai medaglie d’oro argento e di metallo.»Così frate Leandro Alberti, nella Descrittione di tutta Italia pubblicata nel XVI secolo, descrive il più “piccolo vulcano del mondo” sulla cima del Monte Busca, montagna dell’Appennino tosco-romagnolo situata tra l’alta Val Montone e la Val Tramazzo. «Vulcano» che vulcano non è, a ben vedere, ma che l’affetto popolare e la tradizione romagnola hanno sempre descritto in questo modo. Il «vulcano» del Monte Busca è una sorgente di gas metano che fuoriesce da un buco della terra. Proprio come descritto dal frate Alberti nel ‘500, il fuoco viene acceso dalla gente del posto («con un solferino acceso»), che ha anche creato un piccolo cono di pietre da cui scaturisce la fiamma. È in questo modo che è nata la leggenda del “più piccolo vulcano al mondo”, capace di attirare molti amanti delle curiosità e delle stranezze del nostro Paese. Se anche voi volete scoprire il «vulcano» del monte Busca, seguite il nostro itinerario e, una volta tornati, continuerete a perpetrare la leggenda con il vostro personale racconto.
Prima di raggiungere il «vulcano», prendetevi qualche ora per visitare Forlì, l’antico Forum Livii che i Romani fondarono nel II secolo a. C. all'incrocio della via consolare con la strada che portava in Toscana.
Curiosità
Forlì conserva tracce d’epoca romanica e rinascimentale, ma è famosa anche per la sua architettura razionalista degli anni Venti e Trenta. Da non perdere la basilica romanica di San Mercuriale con l'imponente campanile originale del XII secolo; il Palazzo Comunale, risalente al XIV secolo; i quattrocenteschi Palazzo del Podestà e Palazzo Albertini. Soprattutto, il Complesso museale di San Domenico, sede della sezione più antica della Pinacoteca e location di prestigiose mostre temporanee.
Bandiera arancione del Touring Club, Portico di Romagna è un delizioso borgo appenninico di origine medioevale.
Leggenda vuole che qui Dante abbia incontrato Beatrice perché esiste davvero il palazzo Portinari, residenza di quel Folco Portinari che fu padre della Musa del poeta.
L’ascesa al Monte Busca può essere fatta in auto, ma noi consigliamo una bella passeggiata. Si procede su strade secondarie asfaltate e non presenta alcune difficoltà. Perfetta d’estate, ma anche d’inverno, quando le nebbie creano un paesaggio suggestivo.
La “cima” del monte si presenta come un pianoro al centro del quale spicca il mitico Vulcano che, se fortuna vuole, sarà acceso, e vi farà interrogare sull’origine “sotterranea” delle sue fiamme.
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