È nato il marchio Rocche di Romagna! | Consorzio Vini di Romagna
settembre 2022 | Vino

È nato il marchio Rocche di Romagna!

Il Consorzio Vini di Romagna lancia il nuovo marchio collettivo europeo che valorizza e racconta le sottozone del Romagna Sangiovese

È nato il marchio Rocche di Romagna! | Consorzio Vini di Romagna

Un mosaico di Sangiovese: il 19 settembre 2022, il Consorzio Vini di Romagna ha ufficialmente presentato Rocche di Romagna, il nuovo marchio collettivo europeo che identifica i Romagna Sangiovese prodotti nelle 16 sottozone: Serra, Brisighella,Marzeno, Modigliana, Oriolo, Castrocaro, Predappio, Meldola, Bertinoro, Cesena, Mercato Saraceno, Longiano, Imola, Coriano, San Clemente e Verucchio.

La presentazione, svoltasi nella splendida location della Rocca delle Caminate, ha visto la presenza delle istituzioni regionali e dei comuni del territorio, con la giornalista del vino americana Kerin O'Keefe, presente in qualità di madrina, per concludersi con la degustazione dei Sangiovese delle Rocche nella terrazza panoramica, la cui visuale spazia sui territori, dalle valli al mare, delle 16 Sottozone.

«L’obiettivo del marchio Rocche di Romagna è dare un impulso alla conoscenza dell’identità molteplice del Sangiovese nella nostra area e stimolare curiosità per le produzioni di Sottozona, che sono in assoluto quelle dall’impronta più fortemente territoriale – afferma Ruenza Santandrea, Presidente del Consorzio Vini di Romagna –. Vogliamo incentivare il consumatore così come i consociati alla ricerca di espressioni sempre più autentiche del Sangiovese, formidabile interprete dei suoli in cui cresce.»

IL MARCHIO COLLETTIVO

Rocche di Romagna: un nome, e un logo, che vogliono esprimere la territorialità più vera. Le Rocche sono elementi di territorio altamente simbolici: si tratta di edificazioni molto diffuse in Romagna, dal valore storico e iconico, racconti di frammenti differenti del mosaico di particolarità che è la Romagna. E proprio il mosaico – nello specifico l’arte musiva del mausoleo di Galla Placidia a Ravenna, tra le più eccezionali testimonianze artistiche della prima metà del V secolo – è stato scelto come icona per rappresentare il marchio Rocche di Romagna: un’unione di tessere che creano una figura, così come le sottozone del Sangiovese restituiscono di questo vino un’immagine unica seppur fatta di molteplicità.

“Il marchio darà visibilità ai Sangiovese di Romagna sui mercati internazionali – commenta Kerin O’Keefe, autrice, critico di vino e fondatrice di kerinokeefe.com – “mandando un chiaro messaggio in merito all’importanza di riconoscere le varie espressioni del territorio e mettendo in luce la serietà dei produttori.”

LE SOTTOZONE

Il progetto Sottozone è nato con l’autorizzazione del disciplinare di produzione DOC “ROMAGNA” del 2011, che istituì la nascita di 12 territori (le sottozone, appunto) rivendicabili in etichetta dei Sangiovesi (anche nella versione riserva) prodotti in ottemperanza a regole più restrittive e rigide e che raggiungano parametri chimico-fisici e qualitativi più impegnativi, secondo il dettato del rispettivo allegato di sottozona. Sulla scia delle prime, hanno ottenuto quest’anno approvazione ministeriale ulteriori quattro sottozone - Imola, Coriano, San Clemente e Verucchio - che al pari delle altre vedono all’interno del manuale la declinazione del marchio con il nome specifico.

Si tratta di vini che portano avanti la tradizione romagnola della vinificazione del Sangiovese in purezza – a differenza della maniera toscana, che lo vede più spesso in uvaggi o tagli con altri vini: l’uso della menzione di sottozona per i Romagna Sangiovese è riservato a vini per almeno il 95% da vitigno sangiovese. Un’eccellenza all’apice della piramide qualitativa del Romagna Sangiovese, pronta a farsi interprete dell’animo nobile e orgoglioso del territorio.

Il Consorzio ringrazia il Comune di Predappio per l’ospitalità e la collaborazione fattiva nella riuscita dell’evento. Un ringraziamento inoltre va agli assessori regionali Andrea Corsini e Alessio Mammi, a tutti i sindaci e gli assessori dei comuni coinvolti nel progetto e a Carlo Lucarelli, per la sua presenza e sostegno.