La storia locale ci narra di una terra in continua evoluzione, attraversata da profonde divisioni. I Romani e i Goti prima, i Longobardi e i Bizantini poi, infine le lotte tra lo Stato Pontificio e le Signorie. È indubbio che in Romagna si sia stratificata una dimensione sociale caratterizzata dalla presenza di forti campanilismi e identità orgogliose. Una fortuna per la ricchezza e la diversità culturale, ma spesso un inciampo alla progettazione comune, di ampio respiro. Il Consorzio nacque per promuovere i molti vini romagnoli sotto la denominazione “Romagna”. Fu uno dei primi Consorzi italiani a unire a tipologie di vino diverse. Non con l’intento di omogeneizzarle, ma di valorizzare appieno le differenze a partire da una matrice comune: lo straordinario mosaico paesaggistico e culturale delle terre romagnole. Il Consorzio diede una nuova unità di intenti ai produttori e riuscì davvero a portare molti vini di questa terra ad una notorietà mai ottenuta prima.
Una delle maggiori conquiste è quella di aver contribuito a creare un terreno comune per parlare dei vini romagnoli, tracciando una sorta di carta di identità della Romagna enologica. Definire la Romagna è sempre stato difficile, così come tracciarne i confini. Eppure oggi siamo riusciti a creare una mappa precisa delle Sottozone del nostro Sangiovese. Abbiamo così aiutato a conoscere l’incredibile varietà pedoclimatica della Romagna dimostrando che l’identità dei vini cambia davvero in base al proprio territorio d’origine. Si può dire che abbiamo mostrato la profondità dell’anima vitivinicola romagnola facendone emergere le mille sfumature diverse.
La prima è aumentare la conoscenza delle sottozone del Sangiovese per dare valore anche commerciale a un lungo e faticoso processo di zonazione. La seconda è quella di parlare di territorio, come stiamo facendo anche attraverso il progetto Cartoline dalla Romagna - Mosaico di Vita. Far conoscere davvero la Romagna, al di là del suo mare e delle sue coste. Sono convinta che non si può parlare di vino senza parlare di territorio. E la Romagna ha tanti territori quanti vini: paesaggi, borghi, colline, montagne e aree naturali meravigliose che meritano di essere scoperte e riconosciute. Sono sicura che conoscendo più a fondo il background culturale della Romagna si possano apprezzare maggiormente gli sforzi qualitativi dei nostri produttori vitivinicoli.
Appuntamento lunedì 30 settembre all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari
Lo spumante di Romagna, l’effervescenza della riviera d’estate: anche quest’estate, Novebolle colora il luglio romagnolo di esuberanza territoriale.
La diciannovesima edizione di Vini Ad Arte dimostra il grande lavoro del Consorzio Vini di Romagna: le eccellenze del territorio diventano protagoniste della curiosità internazionale