Dopo le storie di
successo delle tante splendide espressioni dell’Albana, del floreale Pagadebit,
da uve Bombino bianco, della dolce Cagnina, espressione romagnola del Terrano,
il ricco palmares delle DOC indigene della Romagna si è ampliato di recente con
due nuovi arrivati (dalle origini, però, tutt’altro che novelle): Centesimino e
Famoso, da ora ufficialmente etichettabili in zona tipica come Romagna
Centesimino Oriolo DOC e Romagna Famoso Mercato Saraceno DOC.
Centesimino,
una storia di resilienza
La
storia
Sebbene
fosse coltivato nelle colline faentine già nel XVII secolo, la riscoperta del
Centesimino risale agli anni ’40 del Novecento, quando fu ritrovato nel
giardino di una residenza nobile nel cuore di Faenza da Pietro Pianori: si
pensa siano state proprio le mura protettive del cortile ad aver salvato la
vite dalla devastante epidemia di fillossera che distrusse la maggior parte dei
vigneti d’Italia.
Pianori
ricavò dalla vecchia pianta delle marze, che piantò nel suo podere Terbato, a
due passi dalla Torre di Oriolo dei Fichi. Da allora, il vitigno si diffuse
nuovamente nella zona, ribattezzato con il nome del suo salvatore – chiamato
affettuosamente Zantesmen, Centesimino, per la sua nota avarizia. Sembra
che l’uva fosse già conosciuta come Savignôn Rosso, per le sue spiccate
caratteristiche aromatiche.
Le
caratteristiche
Il
Centesimino, iscritto al Registro Nazionale delle Varietà nel 2004, è
caratterizzato da foglie medio-grandi, grappoli medi e acini di dimensioni
moderate, con buccia morbida; oggi è coltivato prevalentemente nella zona di
Oriolo, ma anche in parte dell’area del ravennate e delle colline forlivesi.
Vinificato
in diverse versioni - spumante charmat rosè, rosè fermo, rosso fermo, rosso
riserva, passito dolce – il Centesimino ha un carattere particolarissimo, in
cui spiccano il bouquet floreale e le note speziate.
Nella
sua versione riserva, si accompagna alla perfezione con la cacciagione da penna;
il passito, invece, è uno degli unici compagni adatti all’abbinamento con il
cioccolato fondente – una gioia rara!
Famoso…ma
quasi dimenticato
La
storia
Vitigno
bianco aromatico dal carattere intrigante e delicato, il Famoso compare per la
prima volta citato – con il suo nome ravennate Rambela – nella tabella del
dazio comunale di Lugo di Romagna nel 1437, come piacevole uva da tavola,
venduta fresca nelle piazze. Abbandonato negli anni in parte per la sua
caratteristica aromaticità, in parte per l’epidemia di fillossera, fu solo alla
fine del ventesimo secolo che il Famoso riapparve nei vigneti attorno alla
chiesa di Montesasso, nel comune di Mercato Saraceno, tra le colline del
cesenate.
Da
allora, grazie a produttori lungimiranti che hanno saputo coglierne il valore,
il Famoso è coltivato con splendidi risultati sia in collina che in pianura.
Le
caratteristiche
Coltivato
prevalentemente nelle zone di Cesena, Bertinoro, Faenza, Brisighella e
Bagnacavallo, il Famoso dimostra una straordinaria resilienza, prosperando su
terreni impervi e resistendo alle temperature invernali più rigide.
Vinificato
in versione ferma e spumante, il Famoso dà vita a vini dall'inconfondibile
profilo aromatico, con dolci note floreali, fruttate, esotiche e di frutta
essiccata. Piacevole, morbido ed elegante, si accompagna meravigliosamente con
il pesce ed è un sorprendente complice di molti speziati piatti della cucina
del sud-est asiatico – da provare con il pad thai!